Ciao!
Siamo Pietro e Simone,
qui per dirvi solamente una cosa: se volete leggere un numero di Buone Intenzioni anche se siamo in pausa, c’è una specie di surrogato.
Pietro ha intervistato Simone nella sua newsletter, mucho texto. Abbiamo parlato della nuova maggioranza che regge la Commissione europea, un argomento che si potrebbe riassumere più o meno così:
Vi lasciamo qui solo una delle domande che Pietro ha fatto a Simone. Intanto, questo è il numero intero:
Pietro: Ursula von der Leyen ha giocato una partita sporchissima ma comunque sembra avercela fatta. Provi a spiegare cosa ha combinato il PPE e com’è riuscito a far entrare centrosinistra ed estrema destra nello stesso governo europeo?
Simone: C’è una cosa che si dice da un po’ e che sta diventando sempre più evidente, tant’è che in questi giorni ho iniziato a sentirla dire anche ad alta voce da esponenti politici. Ovvero: ci sono due Ppe, quello di Weber e quello di von der Leyen. Lei, paradossalmente, è quella che guarda a sinistra, o comunque verso il centro: nel momento di massima tensione ha scelto di incontrare personalmente Garcia Perez, la capogruppo dei socialisti, e Hayer, quella dei liberali; ha rassicurato i Verdi con la nomina del loro ex presidente, Lamberts, a suo advisor personale e con un paragrafo in cui li inserisce nella “maggioranza pro-europeista”. Weber, invece, dialoga apertamente con pezzi dei conservatori (Meloni, ovviamente, ma non solo), e anzi, cita spesso l’esempio del patto sulle migrazioni e l’asilo dove, a suo giudizio, i conservatori sarebbero stati “più responsabili” dei Verdi. Oppure delle stesse audizioni dei commissari, dove Ecr (il gruppo dei conservatori) ha votato a favore di tutti (!) i commissari, eccetto una (Lahbib, la belga), su cui si è diviso. Von der Leyen e Weber hanno giocato al poliziotto buono e al poliziotto cattivo, nella speranza chese un gruppo pensa, dice e fa tutto e il contrario di tutto, è facile che ognuno ci veda ciò che vuole vederci e decida di votarlo per quello. Ma succede anche che chiunque ci veda qualcosa che non gli piace, e che diversi pezzi si perdano per strada. Von der Leyen ha provato ad allargare la maggioranza a due gruppi rispetto alla coalizione “classica” Ppe-S&d-Renew, i Verdi a sinistra e i Conservatori a destra. Voleva più stabilità, ha perso su tutta la linea: è il primo collegio ad essere approvato con meno voti della presidente, è la Commissione con il più basso consenso di sempre (il 53% dei deputati votanti, 370 su 688) e ha perso circa 101 deputati della maggioranza di luglio (compresi i Verdi) per strada. Non proprio un capolavoro politico. A furia di tirare la corda, anche se non si è spezzata, si è comunque indebolita.
Again, il numero intero è qui.
Noi comunque, come ormai sapete, ci sentiamo presto anche se non sappiamo quando.
Ciao!