Porcherie (doppie)
Ancora spunti dalla legge di bilancio e una puntata speciale sui fatti di Gaza.
Ciao!
siamo Pietro e Simone,
e questa è stata una settimana intensa, almeno per noi, quindi mettetevi comodi.
Giovedì abbiamo pubblicato una puntata speciale (registrata martedì: un’avvertenza fondamentale, visto che ci sono nuovi sviluppi di ora in ora), riguardo ad un evento non strettamente connesso ai nostri temi ma che era impossibile da ignorare per noi. Parliamo, ovviamente, dei fatti che stanno avvenendo tra Israele e la striscia di Gaza.
Abbiamo avuto il piacere di fare un punto sulla questione con un ospite a cui teniamo particolarmente, anche perché tra i sostenitori della prima ora di Buone Intenzioni: Jacopo Zanchini, vicedirettore della rivista Internazionale. Potete ascoltare la puntata al link qui in basso.
Ieri, invece, abbiamo pubblicato la solita puntata settimanale sull’attualità italiana. Questa settimana non c’è una grande storia a dominare il resto, ma tante piccole vicende che meritano comunque il proprio spazio. Qui in newsletter faremo un accenno a ciascun segmento, trovate tutti gli approfondimenti completi nella puntata del podcast qui in basso.
Dopo questa lunga intro, iniziamo.
Sarà noioso, ma probabilmente sarà così da qui alla fine dell’anno, quindi vi conviene abituarvi: a dominare la cronaca politica italiana anche questa settimana è la legge di bilancio. E man mano che ne vengono fuori nuovi dettagli, la situazione per Meloni e per il centrodestra si fa sempre più complicata.
E non parliamo solo dei rincari sulle sigarette, che comunque potrebbero scontentare qualcuno al governo.
Nella manovra, ad esempio, rientra dalla finestra la famigerata Tampon Tax: l’IVA su assorbenti e altri prodotti per il ciclo mestruale, abbassata pochi anni fa dal 22% al 5%, torna a salire fino ad arrivare al 10%. Non una grande mossa per il primo governo guidato da una donna della storia di questo Paese.
Una stretta poi, a dispetto delle promesse, arriva anche sul tema delle pensioni. Viene confermata Quota 103, che viene però resa meno conveniente, e anche altri meccanismi di pensione anticipata, come Opzione donna, vengono svantaggiati. A cambiare, infine, sono soprattutto i meccanismi per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in poi, che per poter andare in pensione a 64 anni dovranno maturare fino a 3,3 volte l’assegno sociale (circa 500€) invece del 2,8 attuale. Il rischio è che possano dover aspettare fino ai 71 anni. L’ennesimo fardello sulle spalle di una generazione, quella dei millennials, martoriata dalle crisi.
No cari, neanche questo vi salverà.
Tra giovedì e venerdì, la premier Meloni ha partecipato alla riunione del Consiglio europeo. Il meeting si è occupato soprattutto di discutere della crisi in corso in Medio Oriente, ma la presenza di Meloni è stata anche un occasione per discutere di questioni economiche comunitarie.
Sono due i dossier che preoccupano principalmente il governo. Il primo è il Mes, sul quale l’Italia resta ancora l’ultimo paese a dover dare il via libera alla ratifica. Meloni ha detto che è presto per discuterne senza avere prima un quadro finanziario più chiaro, riferendosi all’altra grande preoccupazione dell’esecutivo: la riforma del Patto di stabilità. Anche qui, nessun grande passo in avanti dal Consiglio europeo, se non la conferma che la sospensione del Patto decisa in periodo pandemico terminerà quest’anno. Pioggia sul bagnato per il governo italiano.
La scorsa settimana si sono tenute, un po’ nel silenzio generale, anche due tornate elettorali.
Innanzitutto, si è votato in Trentino-Alto Adige, per il rinnovo dei consigli delle province autonome di Trento e Bolzano. A Trento ha rivinto l’uscente di centrodestra Maurizio Fugatti, che ha ottenuto il 52% contro il 37,5% del candidato del centrosinistra Valduga. A Bolzano invece, dove è il Consiglio provinciale ad eleggere il Presidente, la sorpresa è stata l’arretramento del Südtiroler Volkspartei, lo storico partito autonomista del basso Tirolo.
Motivo principale per cui potreste averne sentito parlare: questo video.
L’SVP perde più di 7 punti rispetto alle ultime elezioni, fermandosi al 34,5% dei consensi: è ancora ovviamente il primo partito, ma avrà bisogno di allearsi con almeno due partiti per poter governare. Soluzione non scontata, e che lascia aperta l’ipotesi di un nuovo ricorso alle urne se la situazione non dovesse sbloccarsi.
L’altro voto, invece, si è tenuto a Monza, dove bisognava eleggere il senatore che avrebbe avuto l’onere e l’onore di sostituire Silvio Berlusconi a Palazzo Madama. Il centrosinistra era riuscito a restare incredibilmente unito, riunendo praticamente tutti (IV, Azione, PD, M5S, Verdi/SI) sotto la candidatura di Marco Cappato. Nemmeno questo, però, è bastato per avere la meglio sul centrodestra, che ha eletto con il 51,5% dei consensi nientepopodimeno che Adriano Galliani, fedele scudiero del Cavaliere negli anni d’oro del Milan.
Potremmo sbizzarrirci con le battute su Cappato e l’eutanasia, ma invece ci sentiamo solo di affermare che la vittoria di Galliani nel seggio di Berlusconi è l’ennesima dimostrazione che l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio.
Chiudiamo, infine, con una storia in pieno stile Buone Intenzioni: in cui si ride per non piangere.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento al ddl contro la violenza sulle donne, sostenuto da tutto il centrosinistra, per introdurre l’educazione sessuale come materia fin dalla scuola materna. Il governo, come prevedibile, si è opposto con forza al “tentato blitz”, per bocca dell’onorevole leghista Rossano Sasso: che ha definito una “porcheria” e una “nefandezza” il tentativo del centrosinistra, aggiungendo poi che “se il PD, le sinistre e i 5 Stelle intendono fare educazione sessuale” sono “liberi di farlo nelle loro sedi di partito”.
Rossa No Sesso non esiste, non può farti del mal-
Ma al di là dei meme, quello che fa specie è soprattutto vedere un governo che fino a poche settimane fa si riempiva la bocca di tolleranza zero sugli stupri e di contrasto alla violenza sulle donne, ringhiare furiosamente ad uno dei pochi provvedimenti che potrebbe intervenire alla radice sul tema. Segno dei tempi.
Per oggi è tutto: noi ci risentiamo per nuove porcherie, come al solito, la prossima settimana.
Ciao!