Epica Etica Etnica Pathos
C’è un piano per sostituirci tutti. Speriamo che i nostri sosia riescano a scrivere questa newsletter.
Ciao!
Siamo Pietro e Simone,
e come al solito siamo qui a commentare l’ennesima sparata senza senso di un membro del governo cercando di trovarvi un senso più profondo.
Ma a volte vorremmo solo memarci su. (credit: @inchiestagram)
Ci scusiamo per il rinvio di ieri ma, purtroppo, per seguire il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia i ritagli di tempo sono stati davvero risicati. Anche per questo sarà (per una volta) un numero breve.
Se pensate che qualche argomento meriterebbe più spazio (o, se non è stato trattato qui, meriterebbe spazio e basta) non esitate a scriverci a buoneintenzioninewsletter@gmail.com o ai nostri profili instagram (@pietroforti.docx e @simonemartuscelli). Se invece ci volete bene o se siete capitati qui per caso vi ricordiamo che potete condividere questa newsletter cliccando il bottone qui in basso:
Ora, iniziamo.
Allora.
Da dove cominciamo?
La gestione del fenomeno migratorio sta continuando a tenere banco nel dibattito politico italiano. Ci sarebbero moltissime questioni da affrontare, a partire proprio dalla descrizione di ciò che sta succedendo ai confini dell’Europa e in particolare nel Mediterraneo. Ma questa è una newsletter sulla politica italiana e le gesta di questo governo, come sapete, ne hanno riempito da sole già molti numeri.
L’Italia la settimana scorsa ha dichiarato lo stato d’emergenza per rispondere alla ormai perpetua crisi migratoria. La decisione di prendere un provvedimento del genere, misura presa “di recente” per contrastare la pandemia di Covid-19 e le conseguenze della guerra in Ucraina ha creato più di qualche polemica. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha ricordato sui social di quando Giorgia Meloni, nel 2020 con Conte presidente del Consiglio, aveva preso di mira la decisione di prorogare lo stato di emergenza.
«Non siamo lo stesso»
Intanto, la Lega di Matteo Salvini sta rivendicando la paternità della decisione di eliminare la protezione speciale, lo status più diffuso che permette al migrante di ottenere un permesso di soggiorno, con un emendamento al decreto Cutro. Questo provvedimento renderà “clandestine” da un giorno all’altro migliaia di persone.
In una poco illuminante intervista sul Foglio di ieri a cura del direttore Claudio Cerasa la presidente del Consiglio Meloni parla del decreto flussi, con il quale sono stati autorizzati 82.000 ingressi legali in Italia per il 2023, dicendo che «risponde ai bisogni dell’Italia». Dal momento che la richiesta di manodopera da parte delle imprese si aggirava intorno ai 200.000 lavoratori risulta difficile capire a quali bisogni Meloni stesse facendo riferimento.
Peraltro, l’immigrazione potrebbe essere il singolo argomento su cui il mondo imprenditoriale e questo governo di destra vanno meno d’accordo.
È proprio sui numeri dell’immigrazione e dell’impatto positivo dell’immigrazione sulle finanze pubbliche che il governo si sta contraddicendo. Nel DEF (documento di economia e finanza, una sorta di bozza preliminare per la manovra di bilancio di fine anno) viene dimostrato che il debito pubblico aumenterebbe di non troppi punti percentuali con questo ritmo di immigrazione legale e crollerebbe se le migrazioni legali verso l’Italia aumentassero, laddove invece esploderebbe se si decidesse di limitarle ulteriormente.
Ma che mondo sarebbe se ci si limitasse a fare cose poco intelligenti senza dirne di ancor più stupide?
Il premio per la sparata della settimana, restando in tema di immigrazione, è andato infatti al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che parlando del tema della bassa natalità in Italia (tema, del resto, assolutamente pertinente con il suo dicastero) ha parlato della necessità di non arrendersi all’idea della “sostituzione etnica” per sostituire gli italiani che fanno meno figli.
Le parole di Lollobrigida si inseriscono in un leit-motiv per nulla nuovo nella costruzione ideologica della destra: già da anni la teoria del complotto nota come “piano Kalergi”, che vorrebbe gli europei destinati ad essere sostituiti da popolazioni provenienti soprattutto da Africa e Asia, impazza negli ambienti della destra ultraconservatrice e neofascista.
Producendo degli effetti estremamente comici.
L’uscita del ministro ha prodotto almeno due conseguenze piuttosto comiche: la prima è il caso nato da una vignetta di Natangelo che prende in giro il ministro basandosi su stereotipi assolutamente innovativi e per nulla sessualizzanti riguardanti le persone nere. Piccolo problema: la moglie di Lollobrigida, presa di mira da Natangelo, è la sorella di Giorgia Meloni. Che infatti non l’ha presa benissimo - comprensibilmente.
La seconda, invece, è una frase utilizzata dal ministro per giustificarsi, così emblematica da non aver bisogno di grandi commenti: “Sul piano terminologico ho sbagliato, ma per ignoranza, non per razzismo”.
“Non era terrorismo, sono solo poco capace a guidare un aereo”
Ma oltre alla cornice tragicomica tipica della politica italiana, la scarsa natalità e il calo demografico sono questioni molto più serie di così. Temi che il governo sembra voler affrontare, ovviamente nell’unico modo che riesce a concepire: con provvedimenti identitari, una tantum e che non colgono la vera natura dei problemi.
Un esempio: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, solo pochi giorni dopo la pubblicazione del DEF, ha parlato dei piani del governo per il sostegno alle famiglie: un massiccio piano di detrazioni fiscali per le coppie che fanno più figli “sul modello del bonus 110%”. Non è ancora del tutto chiaro di cosa si stia parlando e che tempistiche Giorgetti prevede per questo provvedimento anti-crisi demografica. Nel breve termine, comunque, si tratterebbe anche di un buco clamoroso nel bilancio statale. Curioso, dopo che nello stesso DEF veniva esplicitato che non c’erano risorse aggiuntive praticamente per nessun intervento che non fosse strettamente necessario per evitare il collasso.
Il bello di questo meme è che può rappresentare una miriade di settori sottofinanziati. La scelta è solo vostra.
Per questa settimana è tutto, non prima di augurarvi un buon 25 aprile. O se non altro di viverlo in maniera più serena rispetto al nostro amato Ignazio La Russa.
I presupposti per avere un nuovo Presidente del Senato dal giorno dopo ci sono tutti.
Noi ci sentiamo venerdì (stavolta per davvero).
Ciao!
Ciao Grandi 🤗