Chi nasce globo
La coda di paglia di Meloni sui migranti, il nuovo Reddito di Cittadinanza e altre storie.
Ciao!
Siamo Pietro e Simone,
e questa settimana ci portiamo dietro molte storie della scorsa settimana, come il naufragio di Cutro e l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del PD.
E anche una storia di qualche annetto fa.
E a proposito della riforma del Reddito di cittadinanza, vi preghiamo di apprezzare un dettaglio: dopo una lunga discussione interna abbiamo evitato, nel titolo, qualsiasi gioco di parole con la MIA. Per capire di cosa si tratta, vi basterà proseguire nella lettura.
Iniziamo.
È stata una settimana formidabile per la destra sul fronte immigrazione. Il governo guidato da Giorgia Meloni è sotto accusa per il naufragio al largo delle coste calabresi del 26 febbraio scorso. Nel tentativo disperato di difendersi da chi l’accusa di aver lasciato morire in mare 73 persone tanto i ministri quanto la leader stanno tirando fuori perle importanti.
Sai cosa potresti fare la prossima volta per evitare che la gente pensi che non volevi lasciar morire in mare persone annegate a un paio di centinaia di metri dalla costa? Salvarle.
Gli highlights settimanali sono stati in particolare due: l’arringa di difesa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alle Camere di martedì 7 e il Consiglio dei Ministri svoltosi simbolicamente a Cutro.
Nel primo caso, un Piantedosi lasciato solo tanto dal suo padre politico, Matteo Salvini, quanto dalla sua presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dato il peggio di sé. Il ministro ha messo in fila in una sequela di inesattezze, non ha porto alcuna scusa per le parole “male interpretate” sulla responsabilità affibbiata migranti per la tragedia e non ha dato spiegazioni su come sia stato possibile il naufragio.
Ieri, invece, si è riunito il Consiglio dei ministri in cui il governo ha deciso di fare l’unica cosa che può fare: inasprire le pene per gli scafisti. Una misura inutile contro una figura contro cui ci si accanisce, peraltro, sapendo benissimo che scafista ≠ trafficante di esseri umani. Piuttosto intuibile, anche considerando che uno dei quattro presunti scafisti sull’imbarcazione naufragata a Cutro è minorenne.
Subbacqui intensifies.
Saranno dati nuovi finanziamenti ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) per “semplificare” le espulsioni. I CPR sono sono sostanzialmente delle carceri speciali dove detenere coloro che sono sostanzialmente dichiarati colpevoli (senza processo) del reato di immigrazione clandestina. Posti dove l’umanità è azzerata e la tortura è sostanzialmente prassi, un po’ come in qualunque carcere che si rispetti.
Il CPR di Via Corelli, a Milano, è un ottimo esempio del clima che si respira in questi luoghi, dove l’autolesionismo è prassi e dove si preferisce di gran lunga punire certi gesti che prevenirli.
Il Consiglio dei ministri era stato annunciato con due obiettivi dichiarati: oltre alla punizione dell’immigrazione illegale (traguardo che nella testa dei ministri evidentemente è stato raggiunto) c’era la volontà di stimolare l’immigrazione legale. Su questo non è stato fatto nulla. Anzi, probabilmente si è fatto un passo indietro: i decreti flussi torneranno a essere redatti con cadenza triennale, come se si potesse prevedere ora quante persone hanno intenzione di partire da qui al 2026. D’altronde, dal 9 marzo di tre anni fa sono successe giusto due cosette.
Questo nuovo decreto, che ancora deve essere varato, non sembra voler guardare in faccia la realtà dei fatti: negli ultimi tre giorni sulle coste italiane (soprattutto a Lampedusa) sono stati registrati 41 sbarchi per un totale di oltre 3mila persone, e nella giornata oggi è stata segnalata la presenza di imbarcazioni con oltre 1300 migranti a bordo alla deriva nel Mar Ionio. Questa volta è intervenuta la Guardia Costiera e persino la Marina militare, ma questa crisi migratoria pre-primaverile non sembra volersi fermare.
Piccolo elemento (letteralmente) di colore: la conferenza stampa in cui spiegare le nuove misure si è svolto in un luogo non proprio luminoso.
Ci sono novità importanti su un altro dossier importante per il governo, ovvero il ridimensionamento del reddito di cittadinanza. Iniziamo dalle basi: da settembre cambierà nome e diventerà la MIA (Misura di Inclusione Attiva). Soprattutto, però, inizierà a escludere gradualmente gli “occupabili”, ovvero coloro che sulla carta potrebbero lavorare, che però sono in gran parte persone che non hanno proprio le carte in regola per essere competitive sul mercato del lavoro.
Le persone “non occupabili” inizieranno a percepire 500 euro al mese (contro il tetto dei 780 euro percepiti sinora da coloro che vivono da soli), mentre chi può lavorare percepirà 375 euro al mese. Sono previste detrazioni fiscali per coloro che dovessero assumere gli “occupabili”, che potranno ricevere il sussidio per soli 12 mesi.
Questa proposta è una summa di tutte le critiche che sono state fatte al reddito. E, not so fun fact, è sostanzialmente uguale a ciò che aveva proposto il Terzo Polo in campagna elettorale.
C’erano dubbi?
Nel centrosinistra invece, a quasi due settimane dall’elezione alla segreteria di Elly Schlein, per il PD è il tempo di registrare i primi feedback.
Sabato scorso la neo-segretaria si è recata a Firenze per partecipare a una manifestazione contro l’aggressione squadrista del liceo Michelangiolo, e lì ha incontrato per la prima volta da leader Dem il capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Potremmo scrivere questa newsletter solo usando le nostre conversazioni. Aspetta, è letteralmente quello che facciamo.
Un incontro proficuo, pare: dopo una lunga chiacchierata, Schlein parla di un “bel segnale” e delinea i temi di incontro tra i due: “difesa della scuola pubblica, difesa della sanità pubblica, difesa del lavoro, salario minimo, difesa della Costituzione, battaglia contro l'autonomia differenziata”.
In realtà, le cose sembrano procedere a gonfie vele soprattutto per la segretaria Dem: dopo pochi giorni dalla riapertura del tesseramento, l’effetto-Schlein ha fatto registrare già 7500 nuovi iscritti al Partito Democratico. E anche nei sondaggi le sorridono: secondo la supermedia di YouTrend di oggi, il PD guadagna quasi due punti percentuali rispetto a due settimane fa.
Meno positiva sembra essere, per ora, la situazione in casa 5 Stelle: proprio la rilevazione di YouTrend certifica il controsorpasso del PD ai danni dei pentastellati, e infatti, le reazioni dell’ambiente 5 Stelle sono un tantino più fredde: «un nuovo segretario non significa automaticamente un nuovo Pd (...) vogliamo vedere Schlein alla prova dei fatti».
In preda a questo stato di grazia, tuttavia, Schlein non ha aperto solo ai 5 Stelle: ospite a Che tempo che fa, ha parlato di “possibili battaglie comuni” anche con Carlo Calenda. Che però sembra essere impegnato altrove.
Sembra vicinissimo, infatti, l’accordo per la costituzione di un partito unico che riunisca Italia Viva e Azione: il processo dovrebbe partire durante il mese di marzo e arrivare a compimento, con un congresso, in autunno. Un epilogo talmente inevitabile che il più grande ostacolo alla finalizzazione sembra essere la scelta del nome: tra le idee ci sarebbe anche la pessima crasi Italia in Azione, e non è un meme.


Questo invece potrebbe diventare un problema più serio, almeno per lo psichiatra di Calenda.
A restare fuori da questo nuovo soggetto politico, tra i partiti di centro, resterebbe solo +Europa. Che però, almeno stando alle parole di Emma Bonino, non sembra rimpiangere granché questa scelta.

Persone furione.
Infine, un’indicazione per l’agenda della prossima settimana: tra il 13 e il 14 marzo si terranno l’Eurogruppo e l’Ecofin, le riunioni dei ministri dell’Economia rispettivamente dell’Eurozona e dell’UE.
Il piatto principale sul menù sarà la riforma del Patto di stabilità, che rientrerà in vigore nel 2024 dopo la sospensione dovuta al Covid. Le prime indiscrezioni parlano di una maggiore flessibilità nelle regole in cambio di riforme e investimenti; ma quello di Bruxelles resta, nonostante il poco spazio riservatogli nel dibattito pubblico, un appuntamento cruciale per interpretare le future politiche economiche europee e italiane in particolare, vista la situazione non rosea legata al debito pubblico.
Una di queste due persone non sorriderà ancora per molto. Guess who.
Noi ci sentiamo venerdì prossimo, ciao!
Grazie 👍